Stagionalità: gli invii lungo i mesi dell’anno
A un quadro globale, la prima evidenza riguarda i ridotti volumi di email nei primi mesi dell’anno: gennaio (5,5%), febbraio (6,2%). L’attività di invio delle aziende risulta invece nettamente più consistente negli ultimi mesi dell’anno: ogni mese compreso tra settembre e dicembre (compresi) catalizza oltre il 9% del totale di invii, con la leadership del mese di ottobre (10,79%).A sé il caso di agosto che – segnando un picco in basso tra luglio e settembre con un risicato 6,3% – si mantiene tuttavia su volumi pari o superiori a febbraio e gennaio.
Per quanto riguarda il dato sulle aperture, è da intendersi come UOR (Unique Open Rate, o tasso di aperture uniche), calcolato dividendo le aperture uniche del mese con il numero di email ricevute nello stesso mese.
Si nota come l’andamento della curva procede in maniera inversa a quella degli invii: le aperture presentano un calo negli ultimi mesi dell’anno, in coincidenza dell’aumento dei volumi di invio rilevato precedentemente.
L’UOR è invece maggiore dove i volumi sono più contenuti: a gennaio – dove registravamo il minor numero di email inviate tra tutti i 12 mesi – troviamo il maggior tasso di aperture (31,8%). Fa eccezione agosto, dove a volumi di invio ridotti corrisponde un tasso di aperture nettamente inferiore alla media (23,7%); il mese estivo per eccellenza si caratterizza dunque per un’inerzia diffusa, per bassi livelli di attività, sia da parte delle aziende sia da parte dei destinatari
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La curva tende a risalire con gli ultimi mesi dell’anno e trova il suo picco a ottobre (11,6%, giustificabile in parte con Halloween e i 31 giorni del mese).
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Giorno della settimana e orario
Il comportamento delle aperture in relazione all’ora giornaliera di invio mostra una marcata differenza tra giorni feriali e weekend: nonostante una certa analogia delle due curve nelle ore della notte e nelle prime ore della mattina, notiamo che dalle 9 (35% di aperture per i giorni feriali, 25,7% per il weekend) le due curve iniziano a divergere nettamente.La forbice si mantiene, anzi si amplia in alcuni casi, nelle ore successive della mattinata e in tutte le ore pomeridiane; un riallineamento delle due curve si verifica solo nelle ore serali, a partire dalle 20, con tassi di apertura del 22,8% per i giorni feriali e 21,8% per il weekend.
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La pressione a cui sono sottoposti i destinatari
Come spiegato più estesamente nella metodologia – alla quale rimandiamo per il calcolo alla base dei seguenti numeri –, per pressione si intende il numero di messaggi che un destinatario riceve in un determinato periodo.Tra i tanti dati, analizzeremo quelli relativi al singolo settore, che consente di individuare la pressione a cui sono sottoposti i destinatari nei diversi comparti commerciali.
Tra i 10 settori presi in esame, rileviamo subito che quello che fa registrare la minor distanza tra un invio e l’altro è il Retail, che – come ci dice la mediana – comunica con clienti e prospect una volta ogni 4,5 giorni; segue a breve distanza la Moda, con 5 giorni in mediana. Comportamento opposto per il mondo della Finanza, che distanzia tutti gli altri settori con una mediana di 26 giorni tra un invio e l’altro (ma anche per il quarto di destinatari con maggiore frequenza non si scende sotto le due settimane).
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